giovedì 7 maggio 2009

La Ferrero ha la migliore reputazione al mondo (Economist) di Elysa Fazzino sole24ore

(nota del blogger:
Fare impresa in modo serio necessità di qualità che molti ritengono superate: LA SERIETA', LA COSTANZA, LA DISCIPLINA.

Non è vero che noi italiani non sappiamo fare impresa e questa notizia ce lo conferma.)





L’italiana Ferrero è l'azienda con la migliore reputazione al mondo. Il produttore di cioccolato partito dal Piemonte e conosciutissimo all’estero è in cima alla classifica annuale redatta dal Reputation Institute, un istituto internazionale di ricerca. Ne dà notizia l’Economist nella sua edizione online. La società di ricerca ha chiesto all’opinione pubblica di valutare le 600 maggiori aziende mondiali in base a criteri di fiducia, ammirazione, rispetto, sensazioni positive e stima complessiva.


«Nonostante lo sbaraglio economico, il rispetto per l’impresa è ancora abbastanza alto», scrive sul suo sito web il settimanale britannico. Ma alcuni settori hanno sofferto: le banche e altre istituzioni finanziarie, che negli anni scorsi incutevano una buona dose di rispetto, hanno perso posizioni «in modo allarmante», anche se fanno meglio delle aziende produttrici di tabacco.

Secondo il punteggio del “Global Pulse”, su una scala da 1 a 100, la Ferrero registra oltre 85 punti. Seconda in classifica la svedese Ikea, con 84 punti. In terza posizione la statunitense Johnson & Johnson, nota per i prodotti di largo consumo per la cura dei bebé (oltre 83). La giapponese Nintendo è al sesto posto. I francesi sono al settimo posto con Christian Dior (oltre 81 punti). Gli spagnoli arrivano al nono posto con i supermercati Mercadonna (81). Tra le prime quindici classificate, una sola linea aerea, la Singapore Airlines (al decimo). Il gruppo industriale e automobilistico indiano Tata è all’undicesimo posto.


7 maggio 2009

martedì 5 maggio 2009

L'Avvenire contro Berlusconi "Vogliamo un premier più sobrio"

Duro attacco del quotidiano dei vescovi: ""Il sospetto può essere
persino peggiore della verità più scomoda. Prima o poi arriva il momento del conto"

"Vogliamo un premier più sobrio"

"Di tanto ciarpame i cittadini farebbero volentieri a meno"


L'Avvenire contro Berlusconi "Vogliamo un premier più sobrio"

Silvio Berlusconi

ROMA - "La politica e lo spettacolo, in un abbraccio mortifero, hanno dato nell'occasione il peggio di se". E' durissimo l'editoriale di prima pagina di 'Avvenire' dedicato alla vicenda Lario-Berlusconi. Il quotidiano dei vescovi fa sentire la sua voce e non sono parole che faranno piacere al premier. "Ci ha inquietato lo spargersi, tra alzatine di spalle e sorrisetti irridenti o ammiccanti, di un'altra manciata di sospetti sulle gesta del presidente del Consiglio. Il sospetto per chi gestisce la cosa pubblica può essere persino peggiore della verità più scomoda. E comunque, prima o poi arriva il momento del conto", si legge nell'editoriale. Un esplicito richiamo ad un redde rationem che getta un'ombra sui rapporti, fino ad oggi più che cordiali, tra il Vaticano e il governo del Cavaliere.

Poi l'editoriale chiama direttamente in causa Berlusconi. Tracciando l'identikit di quelle che dovrebbero essere le caratteristiche di un capo di governo: "La stoffa umana di un leader, il suo stile e i valori di cui riempie concretamente la sua vita non sono indifferenti: non possono esserlo. Per questo noi continuiamo a coltivare la richiesta di un presidente che con sobrietà sappia essere specchio, il meno deforme, all'anima del Paese".

Ed ancora: "Ciò che farebbe ridere in una puntata del Bagaglino non può non preoccupare i cittadini che di tanto ciarpame alla fin fine farebbero volentieri a meno". Ciarpame, la stessa espressione usata da Veronica a proposito delle veline candidate.

Anche Casini attacca. Come Franceschini, anche il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini critica le parole del Cavaliere sul "complotto". "Credo stia esagerando", ha detto l'ex presidente della Camera, e francamente parlare di una congiura fa scappare da ridere"