martedì 2 dicembre 2008

L'esercizio del potere nel terzo millennio.


Leggo su Internet, su Harvard Business Rewiew Italia e giro alla politica locale.
Esercitare il potere in maniera sostenibile non è solo coercizione ma creazione di consenso, l'esatto opposto di quello che fanno i vari "Cetto Laqualunque".

Potere intelligente Una conversazione con Joseph S. Nye, jr. di Joseph S. Nye, Jr. Il prossimo governo degli Stati Uniti dovrà affrontare enormi sfide alla pace del mondo, all’economia globale e all’ambiente. L’esercizio della forza economica e della forza militare non basterà, di per sé, ad apportare pace e prosperità. Secondo Nye, ex funzionario del governo americano ed ex preside alla John Kennedy’s School of Government della Harvard University, il prossimo presidente dovrà saper combinare il potere hard, caratterizzato dalla coercizione, con il cosiddetto potere soft, che si fonda invece sull’attrazione. Il prodotto di questa combinazione è il potere intelligente, uno strumento utilizzato dai grandi leader per mobilitare le persone intorno a progetti che guardano al di là dei problemi immediati. Il potere hard è spesso necessario, spiega Nye. Negli anni Novanta, quando i talebani davano rifugio ad Al Qaeda, il presidente Clinton ha cercato – senza successo – di risolvere il problema diplomaticamente, invece di distruggere le basi dei terroristi in Afghanistan. In altre situazioni, tuttavia, il potere soft è più efficace, anche se viene troppo spesso trascurato. In Iraq, osserva Nye, l’impiego del potere soft potrebbe attrarre i giovani verso qualcosa di diverso dal terrorismo. «Penso che ci sia una presa di coscienza della necessità del potere soft, perché la gente guarda alla crisi in corso nel Medio Oriente e comincia a rendersi conto che il potere hard non basta a risolverla», commenta. Per risolvere i problemi di oggi occorrerà un potere intelligente – una miscela ben dosata degli altri due poteri. Anche se esistono esempi perspicui di uomini che hanno usato con successo il potere intelligente - Teddy Roosevelt, per esempio – è molto più difficile per le donne esercitare la leadership con questo tipo di potere, specie negli Stati Uniti, dove le donne devono dimostrare in qualche modo di non essere “soft”. Solo esercitando il potere intelligente, dice Nye, il prossimo presidente degli Stati Uniti potrà dare una nuova impronta alla politica estera del Paese in questo secolo. http://www.hbritalia.it/Edizioni/Articolo.aspx?IDArticolo=281

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